Gentili Colleghi Pediatri, facendo seguito al precedente invio e sempre per rendere edotti i pediatri che non hanno ricevuto tramite altri canali, la informazione sull'inizio della vaccinazione antirotavirus, vi mandiamo qui sotto la lettera inviata sull'argomento in oggetto dalla dr.ssa Daniela Cimini.
Buonasera. Vi invio le indicazioni operative per l’uniforme implementazione della Vaccinazione Rotavirus, prevista dal PNPV 2017-2019, recepito con Delibera della Giunta Regionale n.458 del 15/05/2017. Tutti gli operatori sanitari, in particolare quelli dei servizi vaccinali territoriali, i pediatri di famiglia e i medici di MG sono invitati a diffondere presso i genitori il messaggio dell’importanza di somministrare la vaccinazione senza ritardi, secondo la tempistica prevista dal calendario vaccinale, per proteggere il proprio bambino dall’infezione da rotavirus, causa più comune della diarrea grave nei neonati e nei bambini più piccoli. ALLEGATO PER I PROFESSIONISTI: VACCINAZIONE ROTAVIRUS - A tutti i bambini nati a partire dal 1 gennaio 2018 dovrà essere garantita l’offerta attiva e gratuita, prevista in concomitanza con la prima e seconda dose del Vaccino Esavalente – ESA (rispettivamente nel corso del 3° e 5° mese di vita). - Sarà utilizzato il vaccino monovalente -RV1- (nome commerciale Rotarix) che prevede una schedula vaccinale a due dosi, somministrate ad almeno 4 settimane l’una dall’altra con inizio del ciclo non prima della sesta settimana di vita e completamento del ciclo non oltre le 24 settimane. - Poiché il ciclo deve essere completato entro le 24 settimane di vita, non vi è indicazione a somministrare la prima dose oltre le 20 settimane di vita (per assicurare la più alta efficacia vaccinale, il ciclo dovrebbe essere iniziato entro 16 settimane). Considerato il numero di chiamate e gli intervalli temporali molto ristretti previsti tra le dosi, si richiama l’attenzione sulla necessità di informare i genitori che l’effettuazione di tutte le vaccinazioni raccomandate nel primo semestre di vita (in particolare di Rotavirus e Meningococco B) è possibile solo se il bambino viene vaccinato senza ritardi, rispettando puntualmente le tempistiche previste dal calendario vaccinale. Ancorché la somministrazione per via orale induca a ritenerla “facile”, RV1 è una vaccinazione che prevede raccomandazioni specifiche: Nr. dosi nella serie: 2 Età raccomandata per le dosi: nel corso del 3° e 5° mese di vita Età minima per la prima dose : 6 settimane Età massima preferibile per la prima dose: entro 16 settimane Intervallo minimo fra le dosi: 4 settimane Età massima per l’ultima dose: entro 24 settimane Rotarix può essere somministrato con la medesima posologia anche ai neonati prematuri, nati dopo almeno 27 settimane di gestazione. Non ci sono restrizioni sul consumo di cibo o bevande nei bambini sia prima che dopo la vaccinazione. Inoltre la scheda tecnica del prodotto riporta che: “Rotarix può essere somministrato contemporaneamente ad uno qualsiasi dei seguenti vaccini monovalenti o combinati [inclusi vaccini esavalenti (DTPa-HBV-IPV-Hib)]: vaccini contro difterite-tetano-pertosse a cellula intera (DTPw), vaccini contro difterite-tetano-pertosse acellulare (DTPa), vaccini contro Haemophilus influenzae tipo b (Hib), vaccini contro la poliomielite inattivati (IPV), vaccini contro l’epatite B (HBV), vaccini contro lo pneumococco, vaccini contro il meningococco C”. Non vi sono dati sufficienti di efficacia e sicurezza per la co-somministrazione con il vaccino MenB, pertanto non è consigliabile la somministrazione del vaccino in sedute diverse da ESA1 e ESA2. Per quanto riguarda le controindicazioni, le precauzioni e le false controindicazioni è necessario far riferimento alla “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” edita dall’ISS (quinta edizione – luglio 2017), riportate nella tabella sottostante. In riferimento alle false controindicazioni la Guida riporta le seguenti note: - Gravidanza della madre del vaccinato o di altri contatti stretti: il beneficio di ridurre il rischio di una infezione naturale da rotavirus nel neonato e nei suoi contatti supera il rischio teorico di trasmissione del virus vaccinale, che può essere escreto per una decina di giorni successivi alla somministrazione del vaccino. Inoltre il rischio di infezione da rotavirus è basso anche perché molte donne in età fertile hanno una preesistente immunità acquisita per esposizioni naturali ai rotavirus e inoltre non vi sono elementi che portino a credere che l’infezione da rotavirus in gravidanza possa determinare danni al feto. I bambini che abitano con donne in gravidanza devono essere regolarmente vaccinati. Per minimizzare una potenziale trasmissione di rotavirus, nei 10-14 giorni successivi alla vaccinazione, in particolare dopo la prima dose, le donne in gravidanza devono evitare il contatto con le feci dei bambini vaccinati e gli altri familiari devono lavarsi bene le mani dopo il contatto con le feci dei vaccinati. - Immunosoppressione nei contatti stretti: la vaccinazione anti-rotavirus non è controindicata e va eseguita come da calendario. Il teorico rischio di trasmissione del virus vaccinale è minore del rischio legato alla possibilità di trasmissione di un bambino non vaccinato che può essere infettato da un virus selvaggio. Per minimizzare una potenziale trasmissione di rotavirus, nei 14 giorni successivi, in particolare dopo la prima dose, le persone con immunodeficienza grave devono evitare il contatto con le feci dei bambini vaccinati e gli altri familiari devono lavarsi bene le mani dopo il contatto con le feci dei vaccinati. Nella scheda tecnica vengono descritte le seguenti potenziali reazioni avverse: Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse Patologie gastrointestinali Comune Diarrea Non comune Dolore addominale, flatulenza Molto raro Invaginazione intestinale Non nota* Ematochezia Non nota* Gastroenterite con effusione di virus vaccinale in bambini con patologia da Grave Immunodeficienza Combinata (SCID) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Dermatite Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Irritabilità Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota* Apnea in bambini molto prematuri (≤ 28 settimane di gestazione) Invaginazione intestinale: Il personale sanitario, a titolo precauzionale, deve monitorare qualunque sintomo indicativo dell’invaginazione intestinale (gravi dolori addominali, vomito persistente, presenza di sangue nelle feci, gonfiore addominale e /o febbre elevata) dal momento che i dati provenienti dagli studi osservazionali di sicurezza indicano un aumento del rischio di invaginazione intestinale nella maggior parte dei casi entro i 7 giorni successivi alla vaccinazione verso rotavirus. I genitori/tutori devono essere avvisati di riferire immediatamente tali sintomi al loro medico. ALLEGATO PER I GENITORI: VACCINAZIONE ROTAVIRUS Informazioni per i genitori A partire dai nati nel 2018 viene offerta attivamente la vaccinazione ROTAVIRUS, raccomandata per proteggere il bambino contro la gastroenterite virale. L’offerta della nuova vaccinazione prevede la somministrazione per via orale di due dosi di vaccino nelle stesse sedute previste nel primo e secondo invito per le vaccinazioni con esavalente e pneumococco. Essendo gli intervalli temporali molto brevi, per poter eseguire la vaccinazione e proteggere così il bambino dalla malattia è necessario non rinviare le vaccinazioni e rispettare gli appuntamenti previsti dal calendario vaccinale. Informazioni sulla malattia Il rotavirus è la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini al di sotto dei 5 anni. In particolare, nei bambini molto piccoli (tra i 6 e i 24 mesi) il virus può causare una diarrea severa e disidratazione grave che necessita di ricovero in ospedale. Come si trasmette. Il rotavirus è altamente contagioso. La principale via di trasmissione del virus è quella oro-fecale, ma qualche volta la diffusione può avvenire anche per contatto e per via respiratoria. La diffusione da persona a persona attraverso la contaminazione delle mani è probabilmente la più diffusa negli ambienti comunitari, in particolare negli asili nido. Prevenzione e trattamento. Non esistono misure efficaci per eliminare completamente l’infezione da rotavirus o la sua diffusione. Lavarsi le mani con il sapone o con altri detergenti non uccide il virus, ma può limitarne la diffusione. Per prevenire la diffusione delle malattie diarroiche in generale è fondamentale mantenere buone condizioni igieniche sia a casa che negli asili nido e in tutti gli ambienti collettivi dove vivono persone soggette a maggior rischio. Informazioni sulla vaccinazione Oltre alle comuni norme igieniche, come il lavarsi le mani, che diminuiscono la trasmissione dell'infezione, il miglior modo per proteggere il bambino dalle forme più gravi della malattia da rotavirus è effettuare la vaccinazione. Il vaccino, ottenuto con virus vivi ma che non provocano la malattia, si assume per bocca e può essere somministrato insieme alle altre vaccinazioni. Il vaccino proteggerà la maggior parte dei bambini e quasi tutti saranno protetti dalle forme gravi; infatti i vaccini oggi disponibili hanno dimostrato un'efficacia complessiva maggiore dell'80%, e una riduzione dell'ospedalizzazione fino al 100%. Chi non si può vaccinare. I bambini che hanno avuto una reazione allergica grave ad una dose precedente di vaccino anti-rotavirus e i bambini con malattie che interessano il sistema immunitario o in trattamento prolungato con farmaci come i cortisonici o i chemioterapici per neoplasie). Informare sempre il medico se il bambino ha avuto un’invaginazione intestinale o un tipo di blocco intestinale trattato in ospedale. I rischi della vaccinazione. Un vaccino, come qualunque altro farmaco, può causare effetti avversi, come le reazioni allergiche; tuttavia il rischio che un qualunque vaccino provochi un danno grave è minimo. La maggior parte dei bambini vaccinati non presenta alcun tipo di problema. Dopo una dose di vaccino i bambini possono mostrare irritabilità, perdita di appetito o avere un episodio lieve e transitorio di febbre, diarrea e/o vomito. Una recente revisione degli studi clinici ha dimostrato che i vaccini attualmente in uso non hanno determinato un aumento del rischio d’invaginazione intestinale, a differenza dei vecchi vaccini. L’invaginazione intestinale è una forma di blocco intestinale che deve essere trattato in ospedale ed a volte richiede un intervento chirurgico. Il rischio stimato è di circa 1 caso ogni 100.000 lattanti*. (* da vaccinarsi.org) Buona serata Daniela Cimini |