Care Colleghe e cari Colleghi, mi avete scelto quale rappresentante della nostra categoria e ne sono onorato, cerco di rappresentarvi nel migliore dei modi "nella buona e nella cattiva sorte" difendendo i nostri diritti a denti stretti, ma ci sono anche i doveri che purtroppo devo far rispettare. Oggi sono stato contattato da Ospedale e Ps che lamentano un lievitare di accessi che loro hanno nei giorni feriali e nelle ore diurne. Ci sono Colleghe/i che dirottano sistematicamente tutte le febbri e non solo all'Ospedale, tutto è Covid niente è Covid,ci sono Colleghi che non visitano nessuno, ci sono altri che non rispondono al telefono peggio di TIM o del CUP. La nostra attività non può essere limitata a qualche consiglio telefonico e basta, tutti sappiamo che non c'è un sintomo specifico e patognomonico della Sars Cov2, pertanto un minimo rischio di essere contagiati ( genitori?) c'è e quindi che facciamo appendiamo il camice ed ingolfiamo gli ospedali? Non siamo eroi e non vogliamo esserlo,dobbiamo solo esercitare la nostra professione di pediatra del territorio non solo in tempo di pace ma anche quando c'è una guerra in corso, inoltre ce lo ricorda anche il Giuramento d'Ippocrate. Non da ultimo il risvolto medico legale a cui si può andare incontro in caso di patologie serie con ritardo di diagnosi. Attiviamo USCA o percorriamo le altre strade per l'esecuzione tampone quando abbiamo sospetto, ma, ripeto, che non sia sistematico inviare tutti in Ospedale e limitare la nostra attività ai bilanci o al solo triage telefonico. Sono sicuro che la maggioranza di noi fa il prorio lavoro in questa ottica e quindi mi scuso con loro. Per quelli che non leggono mai le email della FIMP, fate il passaparola. Vi auguro una buona estate che serva da ricarica per un imminente futuro alquanto incerto. Pino |